8 maggio 2015

Paola Scola "Eroi nel fango" incontro con l'autrice al 2° Salone del libro di montagna





Paola Scola, 45 anni, di Ceva, giornalista professionista, laureata in Lettere classiche, ha iniziato giovanissima a collaborare come corrispondente del settimanale L'Unione Monregalese e, dall'ottobre 1991, con il quotidiano La Stampa, del quale è oggi redattore. Ha scritto le cronache nei giorni dell'alluvione '94 e negli anni successivi, raccogliendo storie, documenti, fotografie. Dopo aver realizzato prefazioni per altri autori, è al suo primo libro.

"Fino al 5 novembre 1994 il termine alluvione era soltanto la definizione di un evento calamitoso studiato a scuola in geografia, ma da quella data l'Alluvione è entrata prepotentemente nelle vite di tutti coloro che vivevano lungo il fiume Tanaro".
"Vent'anni. Quanti bastano perchè i bambini e i ragazzi che oggi frequentano elementari, medie e superiori non abbiano condiviso quei momenti e non sappiano che cosa sia stato davvero".
"Quel Tanaro che ci era sempre parso sonnolento e insignificante, ci aveva presi di sorpresa, rimangiandosi indistintamente tutto quello che sorgeva sulla sua strada".
"La bellezza di quelle colline con i colori delle vigne si era di colpo trasformata come se tutto fosse precipitato in un inferno di acqua e fango. Il tempo era grigio, continuava a piovere come se non fosse piovuto mai".
"Persero tutto quello che avevano; quella tragedia li segnò per sempre. E per mio padre e mia madre non fu mai più come prima".

Eroi nel fango Vent'anni fa, il 5-6 novembre 1994, il Tanaro e i suoi affluenti in piena sconvolgevano la geografia del Basso Piemonte. Le colline avevano ceduto, come ferite da profondi graffi. L'acqua era arrivata ovunque. Nella provincia di Cuneo ci furono 29 morti, travolti da frane e inondazioni o vittime del crollo di ponti. Migliaia di persone rimasero senza casa, lavoro, ricordi. In quei drammatici giorni, era fondamentale la lotta per sopravvivere e ripartire. Nei mesi successivi, lo è stata la battaglia contro i ritardi della burocrazia, che impedirono o rallentarono il ritorno alla normalità. Negli uni e negli altri, tante figure di uomini e donne hanno combattuto in modo coraggioso: dai sindaci ai loro collaboratori comunali, dagli industriali ai piccoli imprenditori, dagli artigiani e agricoltori a pensionati e studenti. Storie di ordinaria e quotidiana grandezza: quella degli "eroi nel fango", che sono stati più forti della Grande Alluvione. Dopo vent'anni, le loro vicende sono protagoniste di questo libro. I ricordi di allora, le amarezze, i rimpianti, la sofferenza, la fatica e l'orgoglio di avercela fatta. Per sè e per i propri paesi e città. La struggente memoria dei familiari di chi non c'è più ( il libro  li ricorda tutti). Quello che il disastro del '94 - da dove è nata la Cultura della Protezione civile - ha insegnato e quello che, invece, ha continuato a ripetersi altrove.